“Don Giuseppe Canovai apostolo della gioventù”, da Avvenire
Presentiamo un articolo sul Servo di Dio Mons. Giuseppe Canovai, pubblicato su Avvenire del 9 giugno 1996 in cui si raccontano le sue attività di apostolato ed il legame con l’Opera Familia Christi
(V.M.) – Non avremmo forse conosciuto questa figura di sacerdote se non avessimo incontrato – per una di quelle strane ed inaspettate circostanze della vita – una nostra ex-presidente diocesana della Gioventù Femminile degli anni ’30. Da lei abbiamo potuto avere alcune notizie su un prete che pure svolse parte del suo apostolato in diocesi sostenendo l’impegno spirituale di molti giovani e ragazze: don Canovai.
Don Giuseppe Canovai era nato a Roma il 27 dicembre del 1904. studente nel Liceo Visconti, iscritto all’A.C. nel Circolo “Studio e Azione”, fu un carattere forte e tenace ma pure pieno di gioia e umiltà, anche dopo che divenne “importante”, conseguendo ben quattro lauree in filosofia, giurisprudenza, teologia e diritto canonico.
Quando nel 1924 gli morì il padre, iniziò a lavorare per sostenere la famiglia , mentre prorompeva in lui la vocazione religiosa che sembrava indirizzarlo nella scelta della Compagnia di Gesù. È così che si iscrive ai corsi di teologia nell’Università Gregoriana e poi, tramite il padre Rosa, entra all’Almo Collegio Caprinica, dove sarà ordinato sacerdote il 3 maggio del 1931. ma non verrà tra i gesuiti, bensì resterà sacerdote diocesano.
Il suo ministero si esercita soprattutto nel vasto campo della gioventù e degli intellettuali, predicando numerosi corsi di esercizi, a volte insieme con Giuseppe Siri, poi divenuto cardinale, vescovo di Genova. Quale predicatore di esercizi spirituali venne spesso nella diocesi di Frascati (ove tra l’altro a Poggio Tulliano abitava un suo zio). Intervenne soprattutto ai momenti di spiritualità promossi dalla Gioventù Femminile di (di cui era allora presidente diocesana – anni ’32-35 – la sig.na Tommasa Alfieri, e della quale, oggi 86enne, fra breve pubblicheremo una nostra intervista).
Quando, nel 1936, l’ex-presidente diocesana della GFCI fondò con altre giovani, l’Opera “Familia Christi”, don Canovai ne condivise in pieno ideali ed obiettivi spirituali. Nel 1937 fu nominato assistente diocesano della FUCI romana e con il suo impegno riuscì anche ad ottenere un pezzo di terreno per la Cappella nella Città universitaria. Nel ’39 venne nominato uditore nella Nunziatura apostolica di Buenos Aires in Argentina. Qui, oltre ad esercitare con impegno questo importante incarico, si prodigò ancora nel suo ministero di predicare Corsi, esercizi spirituali, incontri con studenti ed intellettuali. Questo stile di apostolato portò con sé nei mesi (gennaio-luglio) del ’42 allorché fu inviato a Santiago del Cile come “Incaricato d’Affari”. Tornato in Argentina, pochi mesi dopo, l’11 novembre del ’42 moriva a Buenos Aires dove è sepolto.
Una certa fama della sua “santità” di vita si era intanto diffusa fin da allora, per quella forte testimonianza che gli aveva fatto accettare ed abbracciare la Croce nelle sue sofferenze fisiche offerte con coraggio ed umiltà. Il cammino della sua ascesi è documentato anche da quei pensieri e proponimenti appuntati – già da ragazzo – in un diario a cui affidò le sue riflessioni fin poco prima della morte (tali scritti sono stati pubblicati nel 1964 dalle edizioni Centina a cura di Mons. G. Loreti).
Attualmente è in corso il Processo Canonico per la beatificazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Canovai, ponente la causa l’Associazione Vittorio e Tommasina Alfieri-Opera Familia Christi. Per informazioni e materiale sul Servo di Dio rivolgersi all’Associazione: segreteria@familiachristi.org