Domenica delle palme, meditazione tratta dal Diario di Mons. Canovai
Siamo nel 1925, don Giuseppe Canovai deve ancora entrare al Collegio Capranica ma già lascia al suo diario la meditazione profonda di quanto la liturgia ci narra nella domenica delle palme. Il giovane Canovai, dopo aver assistito alla celebrazione, riflette sulla Passione di Cristo e la Settimana Santa formulando propositi ed intenzioni di unione con il Signore che possono indicarci come imitarlo per provare a vivere santamente questo tempo santo.
Roma, 3 aprile 1925
Domenica delle Palme. Siamo o mio Gesù vicini alla grande tragedia, finora la Chiesa ci ha proposto di pensare la premeditazione e la preparazione del reato compiuto dai farisei e come loro si preparavano ad uccidere noi ci prepariamo a commemorare il tuo sacrificio, ormai eccoci. La Chiesa ci fa brillare un istante la gloria del trionfo e l’ingresso glorioso nella città di Gerusalemme, ma è cosa di un momento. Tutta la liturgia di oggi Signore mio è consacrata al pensiero della tua passione che ci accompagnerà nei mesti riti pasquali per tutta la settimana.
Questa settimana mio Dio la voglio passare unito con te, congiunto con te, con te, che per noi soffri patimenti umiliazioni e morte e la morte della Croce: il seguire Signore la tua passione mi serva di salutevole meditazione e valga a riformare la mia vita e a farmi concepire un sincero disprezzo del mondo, delle sue glorie e un grande odio al peccato e più o Signore un intenso amore per te. Voglio, oh Signore, soprattutto che il frutto di questa settimana sia di ottenere una più intima unione con te per modo che in tutta la mia giornata tu sii presente, divinamente presente al mio cuore, alla mia mente e volontà affinché, oh Signore, la mia Comunione mattutina si effonda per tutta la mia giornata in una catena d’oro che si riannodi a te.
Sono misero, oh Signore, e se tu non mi soccorri in breve tutte le mie pratiche perdono il calore della fede e l’intensità degli affetti: ho bisogno oh Signore che la mia lettura spirituale sia vero elevarsi della mia mente in Dio e così la mia meditazione sia vero eccitamento dei miei affetti e della mia volontà, affinché tutto questo produca un vero miglioramento del mio cuore e dell’anima mia e della mia vita. (…)
Stamani leggendo la tua Passione ho sentito che questo mi voleva dire o Dio mio, esser rassegnato alla tua volontà come tu lo fosti. In questa perfezione di conformità di identificazione della nostra con la tua volontà sta tutta la nostra pace e tutta la nostra gioia perché siamo fatti per compiere ciò che tu vuoi da noi in questo mondo e quando abbiamo compiuto questo il nostro fine è raggiunto, la nostra vita ha toccato la sua meta e infatti Signore che di più grande che essere perfettamente unito con te e dove trovare unione più sublime che in questa dedizione e identificazione della volontà? Concedi Signore lume abbondante al mio intelletto affinché in questi giorni meglio ti veda, ti riconosca e ti ami!