Questo libretto, attraverso la pratica scansione nei suoi tre brevi capitoli, raccoglie le elevazioni di Don Giuseppe Canovai sul Sacerdozio in sé e quindi sul Breviario e sulla Santa Messa.
I testi della raccolta sono da considerarsi, più che riflessioni o meditazioni, come autentica orazione per iscritto, nota questa che fu caratteristica della spiritualità di Don Giuseppe. In modo particolare fra gli scritti dei suoi ultimi anni di vita, non è difficile imbattersi nelle gemme di delicata e limpidissima luce in cui lo Spirito si degnò di cristallizzare qualcosa della ricchezza di questa grande anima sacerdotale.
“Sacerdozio, Messa, Breviario” è un testo di elevatissima densità di contenuto, adatto, più che ad una lettura continuata o sistematica, alla meditazione e alla preghiera silenziosa. Il fine di questa piccola raccolta è infatti soprattutto quello di guidare tutti quanti lo desiderino a far proprio lo Spirito che vivificò ed adornò mirabilmente l’anima di Don Giuseppe Canovai: “Signore, accogli il sacrificio che Ti offro nella comunione della Tua stessa preghiera, nella memoria viva della Tua Passione, nella immacolata purezza della madre Tua, nella comunione dei Tuoi Santi, nella pace del perdono e invia i tuoi Angeli ad affollarsi intorno all’Altare per sollevare fino a Te l’offerta della carità crocefissa e per versare nell’anima mia il dono del Tuo Spirito.”
Simili espressioni possono dare un’idea di quanto profondamente egli in tutto il suo sacerdozio sentisse la comunione con Cristo Unico Sacerdote, e di quanto intrinsecamente vivesse l’unione con l’universale totalità del Suo Corpo mistico. Rendono anche evidente il motivo per cui, sebbene i destinatari d’elezione di questa raccolta non possano che essere i sacerdoti, riteniamo che ogni fedele possa trarne giovamento per la propria vita di preghiera: innanzitutto per uniformarla sempre di più alla preghiera del Signore Stesso e per viverla con più luminosa consapevolezza della vastità del suo naturale contesto ecclesiale; ed oltre a ciò per riscoprire il valore preeminente, ma spesso non debitamente apprezzato, delle forme attraverso le quali la Chiesa fin dalle proprie origini esprime pubblicamente il vero culto di Dio.